Probabilmente l’articolo di oggi è un po’ fuori traccia rispetto alle tematiche che trattiamo di solito ma la presentazione della dash cam di Garmin al CES 2014 di Las Vegas ci offre il pretesto per esprimere il nostro punto di vista in merito ad un nuovo tipo di telecamere che crediamo (e speriamo) possa avere un certo successo anche nel nostro paese.
LA TECNOLOGIA
La miniaturizzazione delle componenti elettroniche oggi permette di incorporare sensori molto luminosi e con risoluzione FULL HD in involucri che sono poco più grandi di una zolletta di zucchero. GoPro è stata una delle prime aziende a comprendere che i tempi erano oramai maturi per utilizzare questa tecnologia ed è diventata un azienda di dimensioni mondiali quando ha capito che bastava progettare un involucro adeguato alle esigenze più estreme.
Ma non è di GoPro che vogliamo parlare per quanto sia un interessante punto di partenza e un riferimento che oramai anche i non addetti ai lavori conoscono.
LA PIOGGIA DI METEORITI
Siamo venuti a conoscenza delle DASH CAM nel febbraio del 2013 quando un’insolita pioggia di meteoriti ha colpito Cheliabinsk una città russa nella zona degli Urali. Quello straordinario e tragico evento (che lasciò circa un migliaio di feriti) è stato ripreso da un’enorme quantità di telecamere poste sul cruscotto delle macchine sovietiche, poichè da quelle parti è ormai pratica consolidata dotare le automobili di questo prezioso gadget al fine tutelare gli automobilsti e le loro assicurazioni.
Garmin al CES 2014
Quest’anno al CES di Las Vegas Garmin ha presentato la sua personale interpretazione della DASH CAM (o camera da cruscotto se volete) capace di registrare a una risoluzione massima di 1080p, dotata di un display da 2,3 pollici e un sensore GPS per poter identificare, se necessario, la posizione della macchina al momento dell’incidente o di un qualsiasi evento occorso.
L’articolo di Engadget che parla molto più in dettaglio del prodotto è stato però l’occasione per cercare sulla rete altri prodotti simili poichè, da quanto abbiamo inteso, nel mondo esiste un mercato per questo tipo di accessori che vale già svariati miliardi di dollari.
Se è vero che i sensori integrati negli smartphone hanno di fatto segnato il declino dei navigatori satellitari per auto, pensiamo infatti che quello delle dash cam sia un oceano blu ancora tutto da esplorare.
LUKAS e BLACKVUE
Una delle più interessanti aziende produttrici di dash cam è la sud-coreana Lukas. In tutta sincerità ci ha impressionato il livello di sofisticatezza che i suoi prodotti a listino hanno già raggiunto: sensori di movimento, registrazione preventiva sulla cache della camera, filtri UV e polarizzatori, resistenza al calore e sensore Sony Exmor Cmos con lumonisità aumentata fanno della Blackbox di Lukas un oggetto commercialmente appetibile e dal prezzo estremamente concorrenziale.
Anche Blackvue produce una scatola nera decisamente interessante e chissà quante altre aziende sono già presenti sul mercato o vi entreranno da qui ai prossimi mesi.
COSA ASPETTA L’ITALIA?
La verità è che un prodotto del genere rischia di mandare in tilt il sistema assicurativo italiano e non solo. Riuscite ad immaginare quanto più veloce potrebbe diventare l’intero processo di indagine assicurativa se si attrezzasse una scatola nera in ogni autovettura? Niente più frodi, niente più premi che salgono alle stelle e magari anche sensibili sconti sul costo della polizza annuale potrebbero essere gli immediati vantaggi per gli utenti che decidono di dotarsi di un oggetto simile. Ma contempliamo anche la possibilità che si possano rilevare antipatiche infrazioni al codice della strada, piccole ingiustizie, parcheggiatori abusivi, furti e molti altri eventi che affliggono l’umore di certi automobilisti onesti. E nonostante tutto l’Italia aspetta… aspetta un decreto europeo che possa rendere queste scatole nere prova valida per le assicurazioni RC Auto e aspetta che la comunità europea ci multi per non aver ancora adottato un provvedimento che adegui gli stessi standard nel nostro paese.
In realtà allla fine il suo temporeggiare non avrà altra conseguenza se non quella di permettere alle assicurazioni (e alle lobby che le sostengono) di lucrare ancora sulle disgrazie dei loro clienti. E così siamo qui a raccontare di un’altra occasione persa per noi cittadini che, oggi più che mai, potremmo iniziare a tutelarci seriamente da certi delinquenti, grandi o piccoli che siano.
Dash Cam: l’Italia cosa aspetta?
- 10 Gen 2014
- Keyframe" class="author">By Keyframe
- Comments (9)
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9 Comments
Luciano
02 Apr 2014
Emanuele
07 Set 2014
Luciano
07 Set 2014
claudio
22 Ott 2014
Luciano
23 Ott 2014
Keyframe
03 Apr 2014
andrea
24 Giu 2014
Luciano
27 Giu 2014
Riccardo
19 Nov 2014