Da possessore di una ostile Cinema Camera 2.5K e da curioso osservatore del mercato delle telecamere professionali posso candidamente ammettere che per il terzo anno consecutivo BlackMagic ci ha sorpreso un’altra volta. E’ incredibile come la casa australiana riesca, anno dopo anno, ad alzare l’asticella e a sorprenderci tutte le volte, facendoci dimenticare (anche se solo per pochi minuti) che tutte le sue telecamere ad oggi prodotte ancora funzionano con firmware limitati e “difettosi”. E così, sulle ali di questo slancio emotivo, accogliamo la nuova URSA (il nome in italiano non suona benissimo), che pare un incrocio tra una concept-camera e una vecchia camera a spalla consumer.
In realtà si tratta di un progetto (di nuovo) rivoluzionario se non altro sul piano dell’ergonomia che è passata così ad essere da tallone di achille delle precedenti 3 telecamere a vero e proprio asso nella manica per la nuova URSA. E’ infatti in chiave ergonomica che ci piace analizzare questo interessante progetto che pare raccogliere i feedback di migliaia di utenti per rilanciare con un monitor da 10 pollici mai visto prima su una telecamera e due schermi LCD per il controllo in tempo reale dei parametri e dei livelli di ripresa. A questo va aggiunto un sistema a torretta di cattura dell’immagine che ci permette di cambiare il tipo di attacco (PL ed EF) ma anche il sensore (S35 o più piccolo per B4) che può addirittura essere escluso e permettere così di utlizzare URSA come un semplice field-recorder.
Se non avessimo ora davanti a noi le pagine web del sito di BlackMagic potremmo immaginare che queste specifiche siano uscite da un feroce brainstorming di estrosi filmmaker e assistenti alla camera, ma pare sia tutto vero. Nelle prossime ore (quando apriranno i battenti del NAB) avremo pure le foto reali di questa “nave madre” di tutte le telecamere e forse anche qualche immagine registrata con la nuova URSA.
Certo le caratteristiche prettamente tecniche non sono particolarmente esaltanti: la registrazione in UHD pare un po’ vincolante al confronto col più professionale 4K, l’assenza di HFR può essere un limite se si pensa a ciò che offrono camere molto meno ambiziose e anche i 12 stop di gamma dinamica non sembrano essere un primato unico nel panorama mondiale.
Per ora ci limitiamo a dire che siamo rimasti impressionati dal progetto in sè e dalla grandissima flessibilità che offre (pensiamo solo all’alimentazione con la doppia opzione anton bauer e v-mount) in attesa però di capire se si tratta delle solita camera “desiderata” che uscirà a gennaio 2015 invece di luglio 2014 o di una pietra miliare nella storia degli strumenti di acqusizione digitale.
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