Ho tentato di tradurre un articolo di Art Adams, comparso da pochi giorni su Pro Video Coalition, al fine di chiarire alcune nozioni in merito alla gestione della luce nella registrazione RAW e attraverso una curva logartitmica.
La traduzione non segue pedissequamente ogni singolo paragrafo dell’articolo poichè ho preferito concentrarmi sui concetti base espressi e solo alcune delle considerazione fatte dall’autore sono presenti qui sotto.
In maniera piuttosto semplicistica si può dire che la gamma descriva il modo in cui la luce che colpisce il sensore viene mappata in un range di valori tra il massimo valore di bianco e il massimo valore di nero (o almeno questo è il criterio più comunemente inteso). Supponiamo che un’immagine video venga codificata in 10 bit per canale di colore: con questo sistema il rosso, il verde e il blu hanno ciascuno un valore massimo possibile di 1024 e un possibile valore minimo di 0. ( I valori attuali sono diversi, ma arrotondiamo per semplicità ).
Quando un pixel viene colpito con la massima quantità di luce che il sensore riesce a gestire, questo emette una tensione che viene trasformata dal convertitore analogico-digitale della fotocamera in un codice di luminosità massima pari a 1024. Se questo viene invece colpito da metà di questa luce riporta una tensione che si traduce in un valore pari a 512. Metà di questa quantità di luce e il valore diventa 256 .
Avete riconosciuto la progressione? Quasi tutto ciò che in fotografia riguarda l’esposizione si spiega coi doppi e con le metà; in questo caso, se si dimezza il numero di fotoni che colpiscono un pixel (uno stop in meno), il pixel trasmette una tensione che è pari alla metà di quella relativa al valore di luce precedente. E così via: da 256 si passa a 128, da 128 a 64, da 64 a 32, da 32 a 16, ecc.
Il grafico qui sotto spiega esattamente come si svipuppa la progressione.
Partendo dal lato destro della curva, noterete che il grafico scende molto rapidamente. Il massimo valore che rappresenta il punto di luce più alto, pari a 1024, scende a 512 quando si passa allo stop successivo.
Questo significa che quando si utilizza la registrazione RAW a 10 bit, in un range di valori che va da 0 a 1024, 512 valori si perdono solo per giungere a un’intensità pari a uno stop sotto al massimo punto di luminosità. In pratica metà del segnale RAW di un pixel si perde nella mappatura delle alte luci che di solito occupano una piccola porzione del fotogramma e che molti di noi cercano di evitare.
Per questo motivo i file RAW permettono di manipolare le immagini in modo da ottenere una progressione nella zona delle alte luci molto morbida e graduale, ma allo stesso tempo sprecano un’enorme quantità di spazio di archiviazione.
Questa progressione è chiamata gamma lineare. Quando una gamma lineare viene visualizzata su un monitor con LUT Rec 709 l’immagine sembra davvero molto scura, e non è difficile comprenderne le ragioni: i mezzitoni infatti, assieme ai toni più bassi dell’immagine, sono sepolti a sinistra in fondo alla curva, ed appaiono estremamente scuri.
A seguire. L’interpretazione delle informazioni attraverso la curva logaritmica.
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